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Quante morti serviranno ancora?

  È l’alba del 12 novembre, un giovedì. Il giovedì comincio lezione alle undici, punto quindi la sveglia alle nove, con fatica mi alzo, mi lavo e scendo in cucina a prepararmi la colazione. Mentre il pane abbrustolito sfrigola e il bollitore fischia, il mio braccio, ancora intorpidito, cerca disperatamente di aprire quel dannato vasetto di marmellata che durante la notte sembra essersi irrimediabilmente saldato al maledetto coperchio. Mi arrabbio, ma dopo qualche tentativo riesco finalmente ad aprire lo scrigno e a finire la mia – più che meritata –...

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Fonte originale: : ParmAteneo - Tuesday, 24 November, 2020