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Tutte le vite sono uguali, ma alcune sono più uguali di altre

Indi Gregory, la bambina inglese affetta da una malattia genetica metabolica, è morta nella notte tra domenica e lunedì 13 novembre, dopo la decisione dei medici dell’ospedale di Nottingham di interrompere il trattamento che la teneva in vita, con l’approvazione dalla Corte di giustizia inglese. Nella sua vicenda, come in altri casi simili (ricordiamo, ad esempio, Alfie Evans), si sono mescolate scienza, morale, religione, legge e (purtroppo) politica. Quella italiana soprattutto. Le ragioni menzionate dai medici britannici nel fascicolo della Corte sono chiare: il trattamento invasivo apporta più sofferenze che...

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Fonte originale: : ParmAteneo - Tuesday, 28 November